domenica 5 aprile 2020

Step 4: Paradosso e mitologia


Nella mitologia dell’antica Grecia, tra le varie figure mitologiche, possiamo identificare nel Minotauro il “paradosso” di un essere mostruoso e feroce, con il corpo di un uomo e la testa di un toro.
Il Minotauro (in greco antico: Μινώταυρος, Minótauros), era figlio del Toro di Creta e di Pasifae, regina di Creta; nacque per volere di Poseidone, il dio del mare, che intendeva punire il re di Creta, Minosse. Atene, sconfitta da Minosse, fu costretta a pagare un orribile tributo offrendogli ogni anno sette ragazzi e sette ragazze, che nel Labirinto di Cnosso sarebbero stati divorati dal Minotauro.
Il Minotauro appare anche nella Divina Commedia, precisamente nel dodicesimo canto dell’Inferno. Allegoricamente, il Minotauro è posto a guardia del girone dei violenti, perché nel mito greco esso simboleggia proprio la parte istintiva e bestiale della mente umana, quella che ci accomuna agli animali (la «matta bestialità») e ci rende inconsapevoli nelle nostre azioni. I violenti sono proprio quei peccatori che hanno peccato cedendo all'istinto e non hanno seguito la ragione. La sconfitta del Minotauro contro Teseo nella mitologia greca e contro Virgilio nella Divina Commedia, simboleggiano il prevalere della ragione umana sull’istinto animale.

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