giovedì 9 aprile 2020

Step 7: Il paradosso nella poesia

“Cessate d’uccidere i morti, 
non gridate più, non gridate 
se li volete ancora udire, 
se sperate di non perire. 
 Hanno l’impercettibile sussurro, 
non fanno più rumore 
del crescere dell’erba,
lieta dove non passa l’uomo.”

( Giuseppe Ungaretti, Non gridate più )

In questa lirica è espresso il motivo del dolore colto attraverso un dato occasionale (il bombardamento del cimitero di Verano a Roma) e mediante un dialogo con gli altri uomini.
Il significato del primo verso "Cessate di uccidere i morti" è quello smetterla con gli assurdi rancori e a lasciare riposare in pace le vittime innocenti di una guerra folle, di una tragedia spaventosa e, quindi, di cessare i bombardamenti ai cimiteri. Il poeta, attraverso un paradosso, invita i sopravvissuti a quell'immane guerra al silenzio (che è sacro), unica forma possibile di solidarietà e rispetto per i morti che dall'aldilà ci parlano con una voce impercettibile (ammoniscono i vivi ad essere più buoni, mandano un messaggio di speranza). Questa condizione è necessaria qualora i vivi vogliano sopravvivere, in quanto l'odio avvelena le anime e rovina gli uomini. In caso contrario, i morti verrebbero uccisi un'altra volta dalla guerra, della cui disumanità il bombardamento del cimitero si erge a tremenda metafora. Solamente l'erba cresce lietamente, in quanto non vi è più nessuno a calpestarla, e allo stesso modo sarebbero lieti i morti se cessassero i rancori e gli odi.

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