giovedì 4 giugno 2020

Step 21: il paradosso nell'etica irrazionale

L’etica si fonda sulla ragione oppure sui sentimenti. Se si fondasse sui sentimenti allora anche elementi non umani dovrebbero essere riconosciuti come responsabili, da un punto di vista morale. Ciò è chiaramente discutibile perché non si può accusare un cane di omicidio e non si può condannarlo alla reclusione forzata, perché si assume che un cane sia incapace di facoltà di giudizio e, correlatamente, di capacità di deliberazione. Un cane è assunto come un elaboratore passivo e, come un computer, non si può imputarlo di nulla nelle sue azioni e ricade all’interno dell’accadimento naturale. D’altra parte, anche coloro che soffrono di patologie mentali sono in grado di provare sentimenti, ma anch’essi sono incapaci di comprendere i termini del discorso morale e riconoscerli come sensati né vengono riconosciuti come individui capaci di deliberazione (libertà) e di facoltà di giudizio (comprensione) ma senz’altro di provare emozioni o sentimenti. Dunque, la ragione implica, da un punto di vista morale, libertà deliberativa e capacità di comprensione del discorso morale. Analogo discorso vale per i bambini: anche i fanciulli hanno capacità di provare sentimenti ma sono ancora lontani dall’essere soggetti responsabili. Dunque, la ragione sembra comportare libertà, facoltà di giudizio e responsabilità. I sentimenti, invece, non sembrano essere in grado di discernere individui responsabili da individui irresponsabili.

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